L'idea di trasferirsi a Dubai o di avviare un'attività negli Emirati Arabi Uniti è spesso associata alla possibilità di beneficiare di un sistema fiscale particolarmente vantaggioso.
Per molti anni, infatti, Dubai ha goduto della fama di essere una giurisdizione dove l'imposizione sui redditi personali e societari risultava estremamente bassa o inesistente.
Tuttavia, il panorama normativo è in continua evoluzione e chi desidera diventare residente o avviare un'impresa negli Emirati Arabi Uniti dovrebbe esaminare con cura le normative fiscali locali.
La gestione fiscale a Dubai è influenzata da una serie di fattori: la struttura federale degli Emirati Arabi Uniti, la presenza di Free Zone e l’introduzione di nuove forme di tassazione a livello federale.
In questa guida illustreremo gli aspetti fondamentali delle imposte vigenti per i residenti e per le aziende, fornendo una panoramica sulle principali regole da conoscere.
L’obiettivo è spiegare in modo chiaro come funzionano i vari tributi, così da orientare chiunque sia interessato a comprendere più a fondo il sistema fiscale di Dubai.
Analizziamo le peculiarità del sistema fiscale a Dubai
Il sistema fiscale di Dubai ha subito diverse trasformazioni nel corso degli anni.
L’emirato, come gli altri sei che compongono la Federazione degli Emirati Arabi Uniti, gode di una certa autonomia nella definizione delle proprie politiche economiche e fiscali.
Tuttavia, esistono anche norme stabilite a livello federale che si applicano in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
L’equilibrio tra le disposizioni dell’emirato e quelle federali ha portato a un quadro complessivo articolato, in cui convivono agevolazioni, esenzioni e nuove introduzioni di imposte.
Il contesto storico e la crescita di Dubai
Negli ultimi decenni, Dubai si è trasformata da piccolo centro dedito al commercio locale a grande hub finanziario e logistico, diventando un punto di riferimento per investimenti internazionali.
Uno dei fattori che hanno contribuito maggiormente a questa crescita è stato l’approccio business friendly messo in atto dall’emirato, con politiche volte ad attrarre imprese e professionisti.
Dubai si è distinta per l’assenza di un’imposta personale sul reddito, situazione che ha spinto manager e lavoratori specializzati a trasferirsi stabilmente.
Anche le aziende hanno guardato con interesse a questa giurisdizione, dove le tasse societarie risultavano (e in parte restano) molto basse o inesistenti, soprattutto nelle Free Zone.
L’assenza di tassazione diretta ha favorito un impetuoso sviluppo economico.
Nel corso degli anni, Dubai ha ampliato l’aeroporto internazionale, costruito porti all’avanguardia e sviluppato quartieri d’affari e centri commerciali d’eccellenza.
Le infrastrutture realizzate e le politiche di sostegno all’economia hanno generato un forte afflusso di capitali, nonché un costante incremento del turismo.
Tuttavia, negli ultimi anni, la necessità di diversificare le entrate pubbliche, anche per garantire una maggiore stabilità di bilancio, ha spinto gli Emirati Arabi Uniti a introdurre gradualmente nuove forme di tassazione.
Gli accordi e i requisiti imposti da organizzazioni internazionali hanno poi giocato un ruolo importante nell’avvio di questa evoluzione.
Le imposte introdotte a livello federale, come l’Imposta sul Valore Aggiunto (VAT), testimoniano la volontà del Paese di creare un sistema fiscale più in linea con gli standard globali.
Nel contempo, le Free Zone mantengono numerose agevolazioni e benefici, con l’obiettivo di sostenere la competitività internazionale di Dubai.
Scopriamo come funziona la tassazione per i residenti
Le persone fisiche che scelgono di vivere a Dubai spesso cercano di comprendere se e come verranno tassate sul proprio reddito.
A differenza di molti Paesi occidentali, gli Emirati Arabi Uniti non applicano l’imposta sul reddito personale.
Nonostante ciò, bisogna prestare attenzione ad alcune forme di prelievo indiretto, che potrebbero incidere sui costi di vita.
Altre imposte dirette e indirette per i residenti
Sebbene non esista una vera e propria imposta sul reddito personale, è importante sottolineare l’esistenza di alcune spese e tasse, spesso definite “indirette”, che i residenti devono affrontare.
Di seguito, un elenco delle principali:
Contributi sociali e previdenziali
I cittadini degli Emirati Arabi Uniti sono soggetti a contributi previdenziali gestiti dall’Autorità Generale per la Pensione e la Previdenza Sociale. Questo tipo di obbligo generalmente non si applica agli espatriati stranieri, poiché in molti casi le aziende private offrono piani assicurativi o previdenziali interni. La situazione può variare a seconda del contratto di lavoro e delle normative stabilite nel tempo.IVA (Imposta sul Valore Aggiunto)
Dal 2018, negli Emirati Arabi Uniti è stata introdotta l’IVA al 5% su una serie di beni e servizi. Questo tributo, benché non colpisca direttamente il reddito di una persona fisica, incide sul potere d’acquisto. Prodotti di consumo, servizi professionali e alcuni alimenti sono soggetti a questa imposta. Tuttavia, molti beni considerati essenziali possono essere esenti o soggetti ad aliquote differenti. Nonostante l’IVA possa sembrare contenuta rispetto agli standard di altri Paesi, rappresenta comunque un costo aggiuntivo per chi risiede stabilmente a Dubai.Tasse su proprietà e locazioni
A Dubai non esiste una classica “tassa sulla casa” come in altri Paesi, ma i proprietari di immobili e coloro che affittano un’abitazione potrebbero dover corrispondere determinate commissioni comunali. Le spese per la manutenzione e i servizi condominiali nelle aree residenziali più esclusive possono risultare elevate e a volte includono contributi che vengono assimilati a oneri paritari o parafiscali. Inoltre, alcuni comuni possono applicare oneri specifici per i servizi di smaltimento rifiuti o illuminazione pubblica, ma di solito l’importo rimane contenuto in rapporto ai canoni di locazione.
In assenza di un tributo diretto sul reddito, queste forme di imposizione rappresentano i principali meccanismi attraverso cui il governo locale finanzia infrastrutture e servizi rivolti alla collettività.
La pressione fiscale complessiva per i residenti stranieri rimane, in ogni caso, generalmente più bassa rispetto ad altre grandi metropoli del mondo.
Esaminiamo la tassazione per le aziende e i possibili incentivi
Le imprese internazionali e gli imprenditori spesso scelgono Dubai come base per le proprie attività grazie alla reputazione di giurisdizione a bassa imposizione fiscale.
Storicamente, infatti, non è stata applicata alcuna imposta societaria sulla gran parte delle aziende.
Nel corso del tempo, tuttavia, il governo federale ha avviato alcune modifiche per allinearsi ai requisiti richiesti dagli organismi internazionali e per sostenere le proprie spese in ambito di infrastrutture e servizi pubblici.
Strutture societarie e regimi fiscali speciali
Diverse forme societarie operano a Dubai con regimi fiscali distinti.
Per comprendere con precisione come viene tassata un’azienda, occorre esaminare la sua natura giuridica, la zona di insediamento (Free Zone o Mainland) e l’attività svolta.
Tassazione per le imprese Mainland
Le aziende che operano nella cosiddetta “Mainland”, ossia l’area che risponde direttamente alle normative commerciali e fiscali dell’emirato, sono soggette alla nuova imposta federale sulle società (Corporate Tax). Introdotta a partire dal 1 giugno 2023, la Corporate Tax prevede una tassazione del 9% sui profitti netti superiori a una determinata soglia. Attualmente la soglia è fissata a 375.000 AED, all’incirca 100.000 dollari statunitensi, sebbene il valore esatto in valuta nazionale possa variare a seconda dei tassi di cambio e degli aggiornamenti legislativi. I redditi inferiori a tale soglia rimangono esenti. L’introduzione di questa nuova imposta mira a soddisfare gli standard internazionali di trasparenza fiscale e a consentire al governo di diversificare le proprie entrate. Nella pratica, l’aliquota resta relativamente bassa e offre un ambiente competitivo rispetto ad altre piazze finanziarie. Ciò nonostante, le imprese che decidono di costituire una società Mainland devono tenere conto dei requisiti di licenza commerciale, delle normative in materia di partecipazione societaria e di eventuali restrizioni sull'ingresso di capitali esteri.Regime delle Free Zone
Una caratteristica peculiare di Dubai è la presenza delle Free Zone, aree speciali create con l’obiettivo di favorire gli investimenti stranieri e lo sviluppo di specifici settori economici. Le aziende insediate all’interno di tali aree godono di agevolazioni significative: l’assenza di imposta societaria per determinati periodi, la possibilità di rimpatriare integralmente i profitti e la proprietà al 100% dell’impresa senza obbligo di partecipazione locale. Con l’introduzione della Corporate Tax, molte Free Zone hanno negoziato con il governo federale per mantenere una tassazione agevolata. In alcuni casi, esistono veri e propri accordi che garantiscono un regime di esenzione per un determinato numero di anni, purché l’azienda svolga effettivamente un’attività economica all’interno della zona e rispetti i requisiti di “substance” (ossia che l’impresa non sia solo una realtà fittizia). È importante considerare che le imprese in Free Zone potrebbero essere soggette a tassazione se svolgono attività commerciali con aziende localizzate nella Mainland. In altre parole, la vendita di beni o servizi all’interno del territorio degli Emirati Arabi Uniti potrebbe innescare l’applicazione della Corporate Tax. Di conseguenza, la scelta della Free Zone più adatta va valutata in base al modello di business e al tipo di mercato di riferimento.Altre imposte e costi aziendali
Oltre all’imposta societaria, va ricordato che le aziende a Dubai potrebbero dover affrontare altre forme di imposizione, dirette o indirette. Tra le più rilevanti troviamo:
IVA (Imposta sul Valore Aggiunto): tutte le imprese registrate a fini IVA devono applicare un’aliquota del 5% sui beni e servizi venduti, salvo eccezioni e casi di aliquota zero o esenzione.
Tasse di licenza: per operare a Dubai, un’azienda deve ottenere la licenza commerciale appropriata e rinnovarla periodicamente. I costi di licenza variano a seconda del tipo di attività e dell’autorità competente.
Tasse sulle importazioni: a livello doganale, alcune merci possono essere soggette a dazi di importazione, il cui valore dipende dalla categoria merceologica e dagli accordi commerciali in vigore.
Le aziende devono infine considerare i requisiti di rendicontazione fiscale e di compliance.
Le autorità emiratine hanno introdotto meccanismi più rigorosi per assicurare che le imprese rispettino gli obblighi di documentazione e che non si verifichino pratiche elusive.
Questa tendenza rispecchia l’intenzione degli Emirati Arabi Uniti di conformarsi agli standard imposti da organismi internazionali come l’OCSE.
Riepilogo finale: i punti essenziali della tassazione a Dubai
Di seguito, un riepilogo dei punti chiave esposti:
Non vi è una tassazione diretta sul reddito personale, ma i residenti affrontano imposte indirette come l’IVA e alcuni costi comunali.
È stata introdotta la Corporate Tax al 9 % per i profitti sopra una certa soglia, applicabile alle aziende Mainland.
Nelle Free Zone persiste un regime di esenzione o aliquote ridotte, ma solo se vengono rispettate le condizioni stabilite dalle autorità.
L’IVA al 5% incide su diverse categorie di beni e servizi e le imprese devono gestirla in base alle normative vigenti.
Per costituire un’azienda a Dubai è necessario ottenere e mantenere attiva la licenza commerciale, i cui costi e requisiti possono variare in base alla tipologia di attività e alla zona scelta.
L’evoluzione normativa riflette la volontà di aumentare la trasparenza e la competitività a livello internazionale.
Chiunque desideri trasferirsi a Dubai o avviare un’attività dovrebbe tenere conto di questi elementi e informarsi costantemente sulle modifiche legislative, spesso soggette ad aggiornamenti periodici.
Nonostante l’introduzione di nuove forme di tassazione, Dubai rimane per molti aspetti una destinazione attraente, grazie alle infrastrutture moderne, all’elevato livello di sicurezza e a opportunità di business in settori strategici come turismo, finanza, commercio e tecnologia.
La combinazione di bassa imposizione effettiva e di un contesto economico altamente dinamico fa sì che l’emirato continui a essere un polo d’attrazione per professionisti e investitori internazionali.
Tuttavia, lo scenario fiscale non va sottovalutato e la pianificazione fiscale, possibilmente con l’assistenza di consulenti esperti, rappresenta un passaggio fondamentale per minimizzare i rischi e ottimizzare i benefici offerti dal contesto emiratino.
Hai Capito Quali Imposte Esistono a Dubai per i Residenti e le Aziende?
Il sistema fiscale di Dubai, pur avendo introdotto nuove imposte e meccanismi di controllo, rimane relativamente vantaggioso rispetto a molte altre realtà internazionali.
L’assenza di un’imposta diretta sul reddito personale e i regimi agevolati offerti dalle Free Zone continuano ad attrarre lavoratori qualificati e investitori.
Allo stesso tempo, la nuova Corporate Tax e l’IVA al 5% denotano l’evoluzione normativa in corso.
Chiunque valuti di trasferirsi o avviare un’impresa a Dubai dovrebbe monitorare gli aggiornamenti legislativi e, se necessario, affidarsi a professionisti per una pianificazione fiscale accurata.
Informazioni prese da: https://trasferiscitiadubai.com/blog/come-funziona-la-tassazione-a-dubai-persone-fisiche-e-societa/